venerdì 7 agosto 2020

Al tramonto a San Lorenzo in Collina

L'altro giorno abbiamoo provato a pedalare in collina.
Abbiamo scelto un percorso corto ma comunque impegnativo per testare le nostre gambe e la "pedalata assistita".
Alla fine di questa esperienza possiamo dire che la salita, per quanto il motorino si sia impegnato al massimo, è sempre una salita. Appioppargli poi due fuscelli come noi l'abbiamo messo a dura prova.
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Ora la parola a Cà

Io e papà Luca, dopo avere finito di lavorare a Arca, siamo andati a casa a prendere casco, bicicletta e i guanti. Poi siamo partiti per andare da Ponte Ronca a San Lorenzo in collina.

Io ho fatto tanta fatica, ma tantissima fatica in salita e quando  sono arrivata in cima mi sono sdraiata in terra stanca e ho riposato un po'. Papà Luca ha aiutato io a pedalare assieme in salita e sempre. Anche papà Luca quando è arrivato in cima si è buttato in terra a respirare.
Ecco San Lorenzo in collina

Assieme abbiamo pedalato fino al tramonto che non è l'alba perchè il sole di tramonto va giù ma all'alba va su.
Assieme abbiamo pedalato e faticato nella salita ma siamo andati veloci veloci nella discesa e dopo siamo tornati a casa.
Io mi sono emozionata in cima San Lorenzo a vedere tutto dall'alto.
Mi piace girare in collina anche se è fatica la salita,

Alla prossima con la bicitetta ok ok ok ok  🚴‍♂️😁


Un grazie al nostro meccanico di fiducia

Oramai lo sappiamo che la bibici, come l'abbiamo comprata, è una citybike. Anche questa volta ha mostrato i suoi limiti che però non sono invalicabili con qualche modifica e attenzione. Prima di tutto e sopratutto il suo enorme pregio: la portabilità che ci permette di spostarci senza bisogno di avere un carrello o un pulmino, cosa necessaria per un tandem. Questo enorme pregio sta facendo scoprire il mondo della bicicletta a Chiara facendola appassionare ed emozionare

Assetto della bibici

Per chi vuole usare la bibici per fare parecchi chilometri un po' ovunque, prima di tutto è importante ricordare la grande attenzione che deve portare il guidatore. Avere il peso del secondo ciclista (non è un passeggero perchè è comunque molto attivo e deve stare attento anche lui) sulla ruota la può rendere fortemente instabile. Questo si nota moltissimo in discesa dove, appena si prende velocità, basta una piccola asperità del terreno per sentire tutta la bici muoversi. Noi non abbiamo mai superato i 30 orari e comunque ogni curva o piccolo dosso l'abbiamo affrontato piano e con attenzione. 
Anche il secondo deve presatare attenzione se si inizia ad andare il leggeri sterrati o in discesa. Chiara sta imparando a comunicarmi (una pacca sulla spalla) ogni suo movimento, perchè questi movimenti, anche se piccoli, spostano l'intero mezzo.
Per lo stesso motivo il secondo ciclista deve imparare ad alzarsi in caso di buche o asperità. Il suo peso mette fortemente alla prova la camera d'aria, per questo noi abbiamo anche montato cerchioni antiforatura.
Per la stessa ragione nelle piste ciclabili non asfaltate c'è bisogno di molta attenzione perchè la sabbia o il ghiaino possono essere fatali. 
Stando sempre sul tema posizione del secondo ciclista, la sua posizione sulla ruota lo espone a ogni sollecitazione. Infatti non esiste nessun ammortizzatore tra il sellino posteriore e la ruota sottostante (e non c'è spazio per metterlo). Per questa ragione e quello detto sopra le sterrate per il momento le abbiamo evitate. Purtroppo varie ciclabili hanno una bassa manutenzione del manto ciclabile rendendole, per noi (ma credo anche per molti), scomode e pericolose.